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News
Piano Transizione 5.0: dettaglio del decreto attuativo
25/07/2024
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso con il Capo Segreteria Tecnica del suo Ministero Marco Calabrò hanno esaminato nel dettaglio le novità introdotte dal Decreto attuativo durante un evento organizzato dal Sole 24 Ore e Unioncamere.

In data 25/07/2024 si è tenuto un evento organizzato dal Sole 24 Ore e Unioncamere durante il quale sono intervenuti il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Capo della Segretaria Tecnica del MIMIT Marco Calabrò. L’obiettivo dell’incontro è stato esaminare nel dettaglio le novità introdotte nel decreto attuativo relativo al piano Transizione 5.0 che al momento, comunica il Ministro, “è stato trasmesso alla Corte dei Conti e tra pochi giorni sarà pienamente operativo”. Ha inoltre aggiunto che “il portale (tramite cui le imprese potranno richiedere la misura, ndr) è già pronto”.
Durante l’incontro è stato ricordato che per finanziare il piano Transizione 5.0 sono stati stanziati 6,3 miliardi di euro provenienti dal PNRR ai quali si aggiungono i 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio per l’Industria 4.0, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025. Chi può beneficiare di tali risorse? "Tutte le imprese che effettuino nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell'ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione di consumi energetici". Il decreto fa riferimento a investimenti in beni strumentali materiali e immateriali purché si raggiunga una riduzione pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura situata nel territorio nazionale, oppure almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento.
LE PRINCIPALI NOVITÀ E PRECISAZIONI CHE RITROVIAMO NEL DECRETO:
- Il piano sarà retroattivo quindi il credito d’imposta spetta per gli investimenti avviati a partire dal 1° gennaio 2024 e conclusi entro il 31 dicembre 2025. È inoltre concesso di poter svolgere gli oneri documentali entro il bimestre successivo a tale termine. Per il fotovoltaico, viene considerato come termine dell’investimento la fine dei lavori e non l’allaccio in rete che deve comunque essere garantito entro 12 mesi da tale data
- Ogni azienda ha a disposizione un tetto di 50 M€ l’anno per gli investimenti ammessi dalla norma. Gli interventi iniziati nel 2024 e terminati nel 2025 saranno di competenze dell’anno di conclusione dei lavori. Inoltre, prima di presentare un eventuale secondo progetto, l’impresa dovrà comunicare la conclusione del primo
- A differenza del piano Industria 4.0, sono incentivabili anche i software gestionali e tutti i relativi pacchetti purché acquistati contestualmente a software per il monitoraggio o l’ottimizzazione dei consumi
- Nel documento definitivo, si parla di “beni per autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili”. È stato infatti introdotto un limite alla potenza di impianto installabile in termini di energia attesa prodotta che non dovrà eccedere il 105% dei consumi relativi all’anno precedente
- Per l’impianto fotovoltaico sono stati introdotti dei limiti di spesa che sono stati indicati in funzione della potenza di picco (vedi la tabella seguente) e in 900 €/kWh per l’accumulo
- Un’importante novità introdotta dalla Transizione 5.0 è che non esiste gerarchia di spesa. Ciò comporta che la spesa affrontata per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (es. fotovoltaico) può essere superiore a quella per i beni strumentali materiali o immateriali previsti dagli allegati A e B del decreto relativo al piano Industria 4.0 che rimangono comunque trainanti e necessari per accedere al credito d’imposta
- Così come preannunciato dalla prima versione del decreto, le imprese che vogliono richiedere l’accesso alle agevolazioni previste da tale piano devono produrre della documentazione ex ante (i.e. progetto e investimenti programmati, certificazione risparmio energetico previsto) necessaria per avere un “Credito d’imposta prenotato” che verrà comunicato entro 5 giorni dalla data di richiesta. L’impresa avrà poi 30 giorni per comprovare il pagamento di almeno il 20% dell’investimento totale comunicato, pena la decadenza del beneficio
- Sono stati confermati i termini per poter compensare il credito di imposta ovvero unica soluzione entro il 2025 o cinque quote annuali nel periodo 2026-2030 ma è stato precisato che il 2030 è il termine minimo quindi se necessario si può richiedere di distribuire le quote annuali anche oltre tale data
- È stato confermato che a differenza di quanto fatto in passato, la verifica tecnica della documentazione comunicata ex ante ed ex post e le eventuali verifiche durante il periodo di osservazione di 5 anni sono di responsabilità del MIMIT e del GSE e non dell’Agenzia delle Entrate
Per maggiori informazioni sul Piano Transizione 5.0 leggi anche "Piano Transizione 5.0: Prime informazioni disponibili" o consulta il decreto ufficiale del MIMIT.
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